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Berlino in un week-end

Berlino, una città emblematica, spesso qualificata come alternativa, con una storia particolare,  e che volevamo visitare da molto tempo: ora è cosa fatta. A voi il racconto di una puntatina nella capitale tedesca:

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La Trabant, un simbolo di Berlino

Partiti di mattina presto da Strasburgo, abbiamo preso il treno per Basilea prima di decollare per Berlino, dove arriviamo a fine mattinata. Prendiamo il treno regionale per recarci all’albergo e lasciare i bagagli prima di andare alla scoperta della città. Purtroppo il nostro treno si ferma prima della nostra fermata per motivi tecnici (e l’efficienza tedesca allora?), per fortuna il successivo passa subito dopo e non dobbiamo aspettare.

La terrasse panoramique du Bundestag
La terrazza panoramica del Bundestag

Siamo sorpresi dalla temperatura estiva di Berlino a metà settembre, soprattutto visto che avevamo lasciato dietro di noi un’Alsazia piovosa e freddina. Per cominciare la visita, abbiamo prenotato un tavolo da Käfer ristorante panoramico sul tetto del Bundestag di Berlino, per visitare il palazzo, sede del parlamento, ma anche per approfittare del panorama dalla terrazza. Ci avevano avvisati: passiamo diversi controlli di sicurezza, metal detector, sas e transenne prima di accedere, accompagnati, al parlamento. Una decina di minuti, dopo un bicchiere d’acqua, un’insalata fresca con le pesche e una brezza leggera, ci rilassiamo e apprezziamo il belvedere.

Da qui possiamo ammirare dall’alto gran parte della città nonché la famosa torre della tivù. Dopo pranzo prendiamo la rampa elicoidale che si trova nella cupola del Bundestag per avere il miglior punto d’osservazione possibile  su Berlino, dopodiché ripassiamo tutti i controlli di sicurezza per uscire dal palazzo e recarci sull’Alexanderplatz.

Fernsehturm
Fernsehturm

Qui, sotto la torre della tivù (impossibile non vederla) abbiamo appuntamento per un giro della città in bici. Ci sono diversi tour organizzati su  tematiche varie, dalla storia alla gastronomia, passando dallo street art. Abbiamo scelto un giro classico che ci permette di avere una visione globale della città, di vedere le principali attrazioni turistiche, qualche quartiere emblematico per decidere dopo cosa vogliamo approfondire.

La nostra guida si presenta, proviamo le bici e ci mettiamo in sella per un giro di 5 ore attraverso la città! Sembrano tante cinque ore a pedalare ma in fin dei conti non è stato stancante. Già perché Berlino è pianeggiante. Poi non si pedala mai più di 20 minuti di fila, ci sono molte pause durante le quali la guida spiega la storia aggiungendo qualche volta qualche aneddoto interessante.

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Il memoriale per Ebrei assassinati d’Europa

Così possiamo vedere il Gendarmenmarkt e la sua sala di concerti, Checkpoint Charlie, poi il Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa, opera senza spiegazione ufficiale dell’artista, che lascia spazio all’interpretazione e all’emozione.

Quando cala la sera facciamo una sosta al Tiergarten, o piuttosto Biergarten, la parte del giardino dedicata ai bar e alle terrazze. È l’occasione buona per assaggiare gli schnitzel, ma il menù propone tante altre cose, come carne alla griglia, insalate e piatti vegetariani. Dopo questa simpatica pausa sotto i festoni, ci rimettiamo in moto per ammirare la Colonna della Vittoria e la Porta di Brandeburgo, passando davanti al Bundestag. Vedere questi monumenti di notte si rivela un’ottima idea perché meno affollati rispetto al giorno.

Bundestag
Il Bundestag

Lasciamo le bici vicino alla Fernsehturm e cogliamo l’occasione per salire nella torre e ammirare la città dall’alto. Usiamo la Berlin Welcome Card, tessera per i trasporti, che ci offre 50% sulla visita e prendiamo l’ascensore, che sale a tutta velocità come ne testimoniano il contatore e il soffitto di vetro. Da qui una veduta a 360° sulla capitale tedesca  prima di tornare in albergo incrociando orde di tifosi di hockey di ritorno da una partita nello stadio dell’East Side.

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La prigione della Stasi

Il giorno dopo, dormiamo fino a tardi per la prima volta dopo tanto tempo e poi usciamo e prendiamo l’S-Bahn sotto un cielo grigio per visitare quelle che furono le prigioni segrete della Stasi. Il quartiere ha conservato un aspetto inquietante, con cemento, filo spinato e torrette di guardia. All’ingresso ci dicono che possiamo visitare il posto solo con la visita guidata e che bisogna aspettare quasi due ore per la successiva. Decidiamo di rimanere in zona, il tempo di pranzare, e tornare per la visita.
Se alcuni quartieri berlinesi abbondano di ristoranti, qui invece non c’è altro che un lidl e un kebab. Senza contanti in tasca, facciamo i conti con il fatto che molti qui non accettano la carta di credito. Andiamo a piedi alla ricerca di una banca e impariamo la lezione per la prossima volta. Tornati alla Hohenshönhausen, seguiamo la visita guidata che ci porta nelle celle buie della Stasi e ci racconta i procedimenti d’arresto, le condizioni di detenzione dei prigionieri e gli interrogatori di quel sistema di sorveglianza totale.

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La Postdamerplatz

Facciamo una pausa caffè (o bevanda calda diciamo) e usciamo quando cala la sera. Andiamo a vedere la Postdamerplatz, una piazza completamente distrutta alla fine della guerra, poi separata dal Muro di Berlino, diventata oggi un crocevia animato dove i palazzi sono uno più alto e originale dell’altro. Ceniamo a due passi dalla piazza, di fronte ad un edificio Reebook che lampeggia (in quel quartiere molti palazzi sono stati costruiti da multinazionali e ne hanno preso il nome)

Tchin!
Salute!

Entriamo nel Midtown grill, una steackhouse versione chic con una cucina aperta a 360° sulla sala. Assaggiamo i gamberoni e una bistecca tenderloin così appetitosa e tenera che è stata divorata prima di poterla fotografare. Come contorno verdure alla griglia e patatine di patate dolci da rifare assolutamente a casa. Prendiamo il dolce nel bar vicino, il Catwalk, che propone così tanti cocktail da rendere il dilemma corneliano.

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Uno degli affreschi del muro di Berlino

Dopo quest’after immortaliamo le nostre più belle smorfie in un vecchia cabina per fototessere in bianco e nero che sembra uscita dritta dritta dagli anni ’80 e raggiungiamo il quartiere Friedrichshain. Concludiamo la giornata passeggiando ed ammirando l’East Side Gallery, ossia gli affreschi su quello che rimane del Muro di Berlino, proprio di fronte al nostro albergo.

Oberbaumbrücke
Oberbaumbrücke

Ultimo giorno a Berlino: decidiamo di fissarci come meta la Berliner Dom, Il Duomo di Berlino ma a piedi. Attraversiamo l’Oberbaumbrücke, il ponte di mattoni rossi a due piani che collega i quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg per passeggiare in questo quartiere popolare, alternativo e cosmopolita. Qui ci sono bar ad ogni angolo che danno al quartiere colore, vita e qualche emanazione di curry. Ci sono anche piante, e persino pomodori, che rallegrano i marciapiedi. Entriamo in un seggio elettorale (quel giorno in città ci sono le elezioni) e anche qui crescono fiori e verdure di ogni tipo.
Attraversiamo Görlitzer Park, dove i berlinesi prendono il sole e il Prinzessinnergarten, in pieno mercatino dell’usato dove vestiti vintage e vecchi dischi di vinile sono in bella mostra tra le piante.

Les graffitis des visiteurs
I messaggi dei visitatori

Una sosta e un paio di tacos più tardi proseguiamo fino a Checkpoint Charlie per osservare il Panorama Asisi, un affresco panoramico che permette di vedere la Berlino degli anni 80 dalle due parti del muro. Prima di uscire i visitatori possono partecipare all’opera: ci sono dei pennarelli a disposizione per lasciare la propria firma sulle pareti e il pavimento iscrivendo messaggi di pace e di denuncia di tutti i muri che separano i popoli ancora oggi nel mondo.

Rotes Rathaus
Rotes Rathaus

Mancano pochi metri e arriviamo al termine di questa lunga passeggiata. Passiamo prima davanti all’università di giurisprudenza e le bancarelle di libri usati dove durante il III° reich venivano organizzati falò di libri per concludere il nostro giro davanti al Duomo di Berlino.

Riprendiamo il treno/metro fino all’albergo, dove facciamo il bilancio di questo soggiorno berlinese attorno ad uno squisito salmone allo zafferano, prima di lasciare la città all’alba.sec-DSC_2973

Prossima tappa? Restate sintonizzati, Lo saprete presto!

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