Map & Fork Blog, Voyage et cuisine du monde – Viaggi e cucina del mondo

Il Lussemburgo che non t’aspetti

Quando abbiamo annunciato in giro che la nostra prossima meta sarebbe stata il Lussemburgo la prima risposta è stata “c’è qualcosa da vedere in Lussemburgo a parte le banche?

sec-DSC_0559-

A dire il vero, neanche noi conoscevamo molto di questo piccolo paese nel cuore d’Europa, prima di organizzare il viaggio, ma abbiamo approfittato della vicinanza da Strasburgo (nostra attuale base logistica) per farvi un salto. Bilancio? Abbiamo scoperto angoli incantevoli, castelli degni delle favole, valli verdeggianti che non ci hanno fatto pentire un attimo di aver avuto la curiosità di scoprire un paese tanto a noi sconosciuto quanto vicino.

Partiti al mattino da Strasburgo, abbiamo attraversato la Lorena in treno e siamo arrivati alla stazione di Lussemburgo città verso mezzogiorno. Persino la stazione merita qualche foto. Abbiamo pranzato in città, al ristorante Ca(fé)Sino, situato nell’antico Casino Luxembourg, in una sala che alla fine del 1700 accoglieva le élites oggi Forum d’arte contemporanea. Il menu è limitato, il che spesso è buon segno e i consigli dello Chef si sono rivelati essere ottimi… senza parlare dei dessert che ci hanno colpito sin dall’ingresso (esposti come sono in vetrina è difficile ignorarli!).

Dopo pranzo abbiamo rimesso lo zaino in spalla e ci siamo diretti verso la Valle Mullerthal, nel nord est del paese, anche nota come la piccola Svizzera del Lussemburgo. Dopo aver attraversato praterie e colline che più verdi non si può, ci siamo fermati al Castello di Beaufort. O forse sarebbe meglio dire ai Castelli di Beaufort visto che ce ne sono due: il primo edificio risalente al rinascimento e l’altro più antico costruito nel Medioevo.

Il primo è accessibile solo in visita guidata, ma ne vale la pena, in particolare per i suoi magnifici giardini nonché il garage dove sono conservate auto d’epoca d’eccezione. Il secondo Castello vi farà fare un salto indietro nel tempo per finire con un digestivo a base di ribes nero preparato sul posto seguendo un’antica ricetta. Salute!

Per restare in tema (i Castelli saranno il fil rouge di questa stagione, anche fuori dal Lussemburgo…) abbiamo poi raggiunto, una decina di km più a sud, il Castello di Larochette che, come un grande parco d’avventura, invita con le sue torri e imponenti mura a scoprirne ogni angolo fino a raggiungere il punto più alto dal quale si gode di un panorama unico su tutta la valle.

A fine giornata lasciamo la Valle di Mullerthal e i suoi castelli per raggiungere le vicine Ardenne (da non confondere con quelle francesi) fermandoci nel paesino di Vianden, mezz’ora di strada più a nord, a pochi km dal confine con la Germania. Dopo una passeggiata nel borgo ci siamo fatti tentare dal menu del ristorante/osteria Aal Veinen Beim Hunn con una cucina d’influenza francese, tedesca e svizzera che fanno creano quel mix tipicamente Lussemburghese. Ce n’è per tutti i gusti, anche se i più felici saranno senza ombra di dubbio gli amanti della carne che potranno gustare le abbondanti grigliate.

Dopo il meritato riposo, l’indomani siamo pronti ad assalire un nuovo castello, il più incantato di tutti, stiamo parlando del Castello di Vianden. Le opzioni erano due: una ripida salita o una comoda seggiovia. Indovinate per cosa abbiamo optato? Appena arrivati in cima, la vista mozzafiato ci ha letteralmente bloccati ad ammirare lo spettacolo.

Scesi al paese (stavolta a piedi) siamo circondati dall’atmosfera rilassata di queste piccole stradine fiorite che ci accompagnano fino al fiume Our per raggiungere i nostri bagagli che ci aspettano in albergo. Prima di partire approfittiamo della terrazza soleggiata dell’Hôtel Petry e proviamo le tartes flambées/flammkuchen locali. Diverse dalle loro omologhe alsaziane, qui sono più ricche visto che alla panna viene aggiunto l’uovo. I vegetariani poi saranno sicuramente contenti di poterne assaggiare una versione senza pancetta con i porri.

Dopo pranzo ci aspetta il Castello di Clervaux, nel nord del paese. Stavolta però nessun ponte levatoio, antiche mura o torri da scalare ma un’esposizione iscritta dall’Unesco sul registro della Memoria del mondo. The Family of Man, questo il nome della mostra fotografica, riunisce una serie di foto del dopoguerra realizzate da 273 artisti originari di 68 diversi paesi. All’interno, scatti che ci mostrano quanto noi tutti si abbia in comune, indipendentemente dall’etnia, la cultura o la religione di appartenenza. Una mostra che non lascia indifferenti ma che emoziona e fa riflettere. Non sdolcinata o triste, semplicemente autentici e meravigliosi scatti di vita dell’umanità.

Per la notte facciamo rotta verso sud per tornare a Lussemburgo città e capitale omonima di questo piccolo paese. Il nostro hotel si trova nel cuore del quartiere delle istituzioni europee, tra le due torri dorate e scintillanti della Corte di Giustizia dell’UE e a due passi dal centinaia di colonne bianche dell’Orchestra filarmonica del Lussemburgo. Raggiungiamo in bus (luxembourg card) in pochi minuti il centro storico della città, che abbiamo in conto di visitare il giorno seguente e ci fermiamo a cenare nel cuore dell'”isolotto gastronomico”, ad appena un centinaio di metri dal Palazzo Granducale. Il ristorante Am Tiirmschen ci colpisce per il menu composto esclusivamente da prodotti del Lussemburgo ed ingredienti locali, elemento a cui siamo molto sensibili.

Il nostro ultimo giorno a Lussemburgo città, visitiamo il Palazzo Granducale che avevamo scorto la sera prima. E’ senza dubbio una meta da visitare ma c’è da sapere che l’accesso non è libero bensì guidato (la visita dura circa un’ora) e non si possono scattare fotografie. Avremmo tanto voluto mostrarvi gli eleganti saloni, gli affreschi e gli ori di questa piccola Versailles ma, questa volta, dovrete per forza ammirarli con i vostri occhi. Usciti dal Palazzo e salutata la guardia in alta uniforme che ne sorveglia l’ingresso, ci siamo intrufolati nelle strade del centro storico dove le boutique di lusso fronteggiano bar e kebab, raggiunto la tranquilla Place d’Armes sede privilegiata di concerti estivi e terrazze di ristoranti fino a raggiungere la famosa Corniche da dove ammirare dall’alto il panorama sulla città vecchia.

Incuriositi dagli enormi buchi nella roccia che vediamo di fronte a noi, ci siamo avvicinati per capire di che si trattasse e siamo finiti nelle Casematte del Bock, una serie di gallerie sotterranee scavate nella roccia che per secoli hanno avuto una funzione difensiva della città. Ci perdiamo in questo labirinto di corridoi e scale che spesso si rivelano essere senza uscita e capiamo perché all’ingresso un cartello sconsigliava la visita a chi soffre di claustrofobia o cardiopatie. Superate le scale e raggiunto il corridoio di archi un sospiro di sollievo misto a stupore per il belvedere che offre questa postazione e che sembra fabbricato in serie per tutti quelli che ci seguono.

sec-DSC_0864

Per finire il nostro tour in bellezza, ci allontaniamo un po’ dal centro città e il suo circuito turistico tradizionale per raggiungere le rives de Clausen, dove una volta era in funzione un’antico birrificio con oltre 500 anni di storia, di cui ancora oggi resta la ciminiera. Tutt’attorno sono nati bar e ristoranti, tra cui Le Sud. La struttura del ristorante è molto originale, ce ne rendiamo conto sin dall’ingresso. Ma è solo guardando le pareti dell’ultimo piano che ci accorgiamo di trovarci nel ventre di un’enorme caldaia di rame per la produzione della birra. L’atmosfera della sala principale è più elegante, con pareti in pietra a vista che danno subito quel clima che si ritrova solo al Sud. Seduti a tavola poi è stata una festa per occhi e palato, dall’antipasto al dessert, il menu il matrimonio perfetto tra gusto ed raffinatezza senza inutili pomposità, porzioni perfetti e prezzo più che accessibile per un ristorante del genere.

sec-DSC_1022

Per finire, abbiamo approfittato della calda giornata di sole estivo per un caffè in terrazza con un colpo d’occhio a 360° sulla città e la vicina foresta, prima di ripartire verso la stazione e proseguire le nostre avventure…

= DA SAPERE! =

 Con la Luxembourg Card potete visitare più di 60 attrazioni turistiche e Musei per uno, due o tre giorni e viaggiare gratis a bordo dei mezzi pubblici.

Et si vous aimez...
Left-up-arrow Supportez nous avec
un simple j'aime.

Rispondi