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Vaucluse: la “Toscana” in Francia

Dopo Marsiglia il nostro tour della Provenza prosegue verso Il Vaucluse cuore di questa regione, che ispirò scrittori come Petrarca. Queste terre furono scelte prima dai Romani per i loro teatri (ancora oggi tra i meglio conservati), poi dai Papi (Avignone) e infine dai nobili che vi costruirono magnifici castelli rinascimentali.

DSCF4017Dopo meno di un’ora di strada, a qualche chilometro da Cavaillon siamo a Coustellet : qui attirati dal brulichio di persone decidiamo di fermarci al “Marché Paysan mercato domenicale molto frequentato, colorato e profumato che diventa punto di ritrovo conviviale. Interessati come siamo dai prodotti locali esploriamo i vari stand che hanno la particolarità di annoverare solo agricoltori del posto che vendono esclusivamente prodotti fatti da loro. Ad uno di questi, della Ferme aux Basilics impariamo che esistono più di una trentina di tipi di basilico diversi (al limone, cannella, anice…) mentre ad un altro non resistiamo all’assaggio di formaggi biologici di capre allevate in zona da Canta Cabra.

Il Vaucluse è noto per i suoi prodotti gastronomici di qualità come le fragole di Carpentras, i meloni di Cavaillon, le ciliegie di Venasque, senza dimenticare i numerosi Vini AOC, tra cui il famoso Chateauneuf du Pape, gli oli d’oliva (AOC Provence) e le erbe  provenzali, con un’attenzione al biologico che lo posiziona primo dipartimento per numero di coltivazioni nella regione Provenza Alpi Costa Azzurra

DSCF4063Tutto questo ben di Dio ci ha dato fame e così, vista l’ora e seguendo gli ottimi consigli di “fork” ci fermiamo poco fuori Menerbes dove, nel mezzo di ventitre ettari di vigne La Bastide de Marie vecchia casa colonica tipicamente provenzale ci delizia con un paesaggio fatto di colline coperte da filari di viti e cipressi e dell’ottimo cibo in uno scenario da film che ci rimanda con la mente alla Toscana.

Dopo la ricarica dei sensi partiamo per un pomeriggio alla scoperta dei paesini del “piccolo Luberon” eletti tra i “più bei villaggi di Francia”. Attraversiamo il villaggio-fortezza di Ménerbes diretti a Roussillon. Arrivando veniamo subito DSCF4141colpiti dai colori fiammeggianti di quello che è considerato uno dei più bei borghi di Francia. Decidiamo di avventurarci sul “Sentiero delle Ocre” canyon in passato sfruttato come cava e oggi restituito alla natura. Questo valle alberata ogni anno accoglie migliaia di visitatori affascinati da queste terre rosse fuoco in un percorso in cui l’ocra e le sue tinte rossastre infiammano le pareti scoscese. 

Dopo questo spettacolo della natura ci dirigiamo verso l’Abbazia di Senanque a pochi minuti da Gordes : villaggio-acropoli dominato da un castello rinascimentale. L’Abbazia ci accoglie con il suocampo di lavanda pronto a fiorire. Qui nel 1148 si stabilì una comunità di monaci cistercensi per pregare e lavorare . Visitiamo una delle più pure testimonianze dell’architettura e della vita cistercense visitandone il magnifico chiostro.

Dopo l’Abbazia è la volta del tour enogastronomico del Vaucluse (in italiano Valchiusa) che comincia a Bonnieux presso la tenuta Château les Eydins. Qui Serge ci trasmette tutta la passione che lo accompagna da quando era ragazzo e aiutava il padre e l’ha portato qualche anno fa a convertire questo vigneto in agricoltura biologica producendo vini Luberon AOC.

DSCF4246Riprendiamo la strada alla volta di Lourmarin ma prima ci fermiamo davanti ad uno spettacolo architetturale e storico, il “Pont Julien” (Ponte Giuliano) antico arco romano costruito nel 3 AC e facente parte dellaVia Domizia oggi in perfetto stato e attraversato da tanti ciclisti.

Tra i prodotti tipici della Provenza vengono ai primi posti le erbe provenzali ed è proprio a Lourmarin che scopriamo esserci la “Ferme de Gerbaud” dove Paola, ex tour operator oggi si dedica alla coltivazione 25 ettari di piante aromatiche a secco e ci fa scoprire ogni sorta di pianta (aromatica e medicinale) che coltiva con tanta passione e nel pieno rispetto dell’ambiente. Nella sua boutique troviamo tutte le erbe provenzali: Timo, Rosmarino, Salvia, Origano, Lavandino e Santoreggia (questa non la conoscevamo neanche noi!) che trasforma anche in prodotti derivati o gustosi assaggi.

Saranno forse stati questi a farci venire fame cercare un posto per mettere qualcosa sotto i denti e lo troviamo nel Bistrot di Lourmarin dove mangiamo con il Castello rinascimentale come sfondo. Qui negozietti, stradine pedonali e gallerie d’arte rendono questo piccolo villaggio difficile da dimenticare al punto che diversi scrittori (uno su tutti: Albert Camus) lo hanno scelto, negli anni, per viverci.

DSCF4012A sera attraversiamo al tramonto paesaggi bucolici fatti di interminabili campi di papaveri in fiore e ci fermiamo a Cabrières d’Avignon presso un’altra tipica “Bastide” provenzale (la Voulonne) dove ritroviamo la tipica atmosfera provenzale di questi posti.

Il tour della Provenza non finisce qui, prossima tappa le Alpi di Alta Provenza non senza aver prima scoperto ancora qualche perla del Vaucluse fatta di oliveti biologici e il paradiso dei celiaci.

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Articolo pubblicato anche su ilfattoquotidiano.it

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