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Biciclettando tra i Castelli della Loira

Se ci seguite lo sapete, cogliamo ogni occasione possibile per viaggiare e visto che ci sono tante cose da vedere in Francia approfittiamo di qualche giorno libero per andare alla scoperta dei famosi Castelli della Loira attraverso un itinerario ciclabile.

bloisPrimo giorno: Blois

Partiti da Strasburgo all’alba, dopo aver dormito sul TGV, una seconda merenda alla stazione di Parigi Austerlitz ed un micro sonnellino sull’Intercité, eccoci a Blois! Prendiamo le bici che avevamo prenotato da Randovélo e raggiungiamo il nostro albergo, non lontano.
Ci sbarazziamo dei nostri zaini, troppo ingombranti per la bici e partiamo all’assalto del primo castello.

l'orangerie du chateau

Prima di iniziare la visita esploriamo un po’ i dintorni e ci fermiamo all’Orangerie du Château. Collocata proprio di fronte, vicino alla chiesa, l’edificio del seicento fu una dipendenza del castello, collegata dai giardini reali. Oggi i giardini non ci sono più e il palazzo ospita un ristorante gastronomico e stellato in un angolo di tranquillità.

Si può anche cenare nell’Oratorio di Anna di Bretagna, dove la regina francese era solita ritirarsi quando voleva rimanere sola. Con questa giornata eccezionale, scegliamo di pranzare in terrazza, dalla quale possiamo ammirare il castello e approfittare del sole agostano. Il menù è delicato, fresco e colorato in questa stagione estiva e i dolci sono la fine del mondo!

chateau de bloisIl Castello di Blois
Dopo aver ripreso energia, percorriamo i pochi metri che ci separano dal castello e entriamo nella residenza reale che vide susseguirsi ben 10 Regine e 7 Re di Francia. Come riassumere il Castello di Blois in poche parole? La facciata è molto elegante, benché a prima vista non faccia pensare a un castello. Il cortile interno è di uno stile diverso, interamente bianco, ma ciò che attira subito l’attenzione è il suo imponente scalone monumentale.  All’interno si possono scoprire, attraversando le diverse sale, resti archeologici, statue e gargolle ma anche salotti dorati, collezioni di ceramiche e preziosi oggetti d’epoca.

gargouillePer divertire piccoli e grandi poi, una simpatica compagnia di danza realizza una dimostrazione, in costume d’epoca, dei balli di corte, dai più lenti e classici, fino all’equivalente dei balli “disco” di quel periodo 🙂

Il panorama sui tetti di Blois dal cortile del castello ci dà voglia di scoprire la città. Passeggiamo un po’ nel centro, deserto in quel week end di ferragosto, e ci godiamo la tranquillità di una città a misura d’uomo.

chambordSecondo giorno: Chambord

Il giorno dopo, super carichi, verifichiamo per l’ultima volta l’itinerario ciclabile sulla mappa e saliamo in bici. Programma del giorno: il Castello di Chambord! Abbiamo scelto l’itinerario più corto (direzione Vineuil e Huisseau sur Cosson) e per fortuna il percorso prevede solo piste ciclabili, prima sulla carreggiata condivisa con le auto, ma appena usciamo da Blois il percorso si fa subito più tranquillo.

Dopo aver attraversato un’infinità di campi di grano dorati e qualche paesino, quando cominciamo a seguire un lungo muro di pietre capiamo di essere all’ingresso della proprietà ma non abbiamo fatti i conti con la sua immensità! Una volta varcato il muro di cinta, acceleriamo per non finire come pranzo delle numerose zanzare che aspettano nel bosco gli ignari ciclisti e una volta usciti, siamo sorpresi di trovare quello che sembra essere un paesino ma che non è altro che l’ingresso della tenuta con la biglietteria, vari ristoranti e boutique e una folla che nei venti chilometri di pedalata avevamo dimenticato potesse esistere.

Ne approfittiamo per lasciare la bici e fare una pausa, benvenuta tanto pedalare sotto il sole, e il nostro stomaco ringrazia! Dopo aver mangiato e bevuto almeno 3 litri d’acqua, siamo pronti per andare a scoprire il più grande dei Castelli della Loira.

Le doppie scale del Castello di Chambord, viste dall’interno

L’edificio è impressionante, sia per le dimensioni che per il fasto che ostenta e trasmette, soprattutto quando apprendiamo che Francesco I°, che lo fece costruire, non riuscì a vederlo finito e che Luigi XVI, che portò a termine la costruzione, non riuscì a venirci (impedito da una certa ghigliottina…)

Ci ha colpiti: l’odore della cenere del camino che si sente ancora al pianoterra, come se il castello fosse stato ancora abitato poco fa, il fasto delle camere, anticamere, salotti ma soprattutto le scale. L’architettura a doppia rivoluzione permette a chi sale le scale di non vedere quelli che scendono, senza parlare della loro dimensione monumentale.

Conclusa la visita, ci rimettiamo in sella alle nostre bici e per il ritorno scegliamo un itinerario diverso dall’andata e percorriamo la pista ciclabile che costeggia la Loira (direzione Saint Dyé sur Loire), attraversando un’atmosfera più bucolica, prima di concludere la giornata con una cena da sportivi in un’atmosfera conviviale, non lontano dal centro storico.

sec-DSC_1558
Evviva le discese!

Terzo giorno: Chaumont e Amboise

Dopo una notte di sonno profondo, ci svegliamo in forma per una seconda giornata di pedalata e scoperta della regione Centro-Valle della Loira e dei suoi castelli.

Escludiamo (rimandandolo alla prossima volta) il castello di Chenonceau, che avevamo inizialmente previsto di visitare, perché le notre gambe non sono abbastanza allenata per arrivare a destinazione ad un ritmo adeguato senza soffrire e dover tornare a Blois in giornata ci costringerebbe ad un’inutile corsaScegliamo quindi un percorso di 40 km in direzione Amboise, con ritorno in treno.

fienoSaliamo in sella e pedaliamo nel buon umore, attraverso campi e paesi da cartolina. Facciamo soste lungo la strada per ammirare il paesaggio disegnato dai bracci della Loira e dopo una salita più ripida delle altre, approfittiamo delle comode balle di fieno sparse un po’ ovunque per fare il pieno di questi odori.

Verso mezzogiorno arriviamo alla nostra prima tappa Chaumont e il suo Castello, ci fermiamo al negozietto di alimentari dove compriamo due panini preparati al momento (cosa ancora usuale in Italia, ma alquanto rara in Francia) che divoriamo all’ombra di un grande albero su un prato con vista Loira.

Rifocillati, sormontiamo, questa volta a piedi, la collinetta del Castello e lo vediamo far capolino. Con il suo ponticello levatoio, le torri rotonde e i tetti appuntiti, ha proprio un’aria fiabesca.

chateau de chaumont
Non è troppo bello? A noi piace tanto!

Iniziamo la visita delle sale con i loro dettagli, come questa cassaforte d’epoca e altri arredi dell’Ottocento voluti dalla Principessa di Broglie che si innamorò del castello (come biasimarla?) al punto da acquistarlo e trasformarne gli interni.

Il castello è circondato da giardini ma visto che la proprietà è immensa e il nostro tempo limitato (abbiamo due ore, prima di ripartire per Amboise) preferiamo limitarci alla mostra annuale sul tema dei “giardini del futuro”. Entriamo nella serra tropicale ma con una temperatura esterna di 35°C, vi lasciamo imaginare quella interna. Rimaniamo quindi poco tempo, abbastanza però per avere l’impressione di essere nella giungla.

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I giardini del futuro mettono in scena un avvenire che si adatta ai cambiamenti climatici e all’innalzamento del livello del mare, che ricicla gli oggetti di tutti i giorni per decorare gli orti, il tutto in uno spettacolo vegetale tanto originale quanto incantevole. Se avete un giardino o un orto troverete sicuramente idee per sistemarlo in modo elegante!

clos lucéAmboise e il Clos Lucé

L’ombra del giardino e le bibite fresche del bar ci rimettono in sesto per raggiungere la nostra ultima destinazione: Amboise. Ci rimettiamo in moto (100% energia pulita e rinnovabile) e dopo una ventina di chilometri al contatto con la natura, lontani anni luce dal caos delle auto, arriviamo al Clos Lucé, antica e ultima dimora del genio Leonardo da Vinci.

Visitiamo la cucina e lo studio dove lavorava il Maestro, con i piani e modellini delle sue invenzioni, incredibilmente futuristici per l’epoca. Indugiamo poi nel parco, cosparso di opere artistiche e di invenzioni come il ponte a due livelli progettato da un artista dalle innumerevoli doti.

Riprendiamo le nostre bici e ci dirigiamo verso la stazione di Amboise per prendere il treno regionale, sul quale possiamo portarle senza spese supplementari. Il treno percorre in un tempo che ci sembra ridicolmente corto la distanza “enorme” che abbiamo percorso nell’arco di una giornata e ci riporta a Blois dove concludiamo la giornata sulla terrazza di un caffè con tante belle immagini nella testa e nella scheda memoria della nostra macchina fotografica.

Segue la notte, un riposo meritato e un ritorno a Strasburgo in treno, base di partenza per una prossima avventura!

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